E che ve lo dico a fare.
Carico di speranze, grazie alla terapia psicologica appena iniziata, pensavo di avercela già fatta e che sarebbe stata una passeggiata.
Tuttavia le mie giornate si erano notevolmente complicate. Dovevo cucinare, segnare cosa mangiavo, gli stati d’animo, tutte le sensazioni. Un controllo totale. Non avevo voglia di fare nulla. Ero troppo grasso, avevo sonno.
Fino ad allora per evitare l’aumento del peso, compravo giusto l’indispensabile. Ora dovevo fare la spesa, per la settimana.
Che pericolo.
Tutta quella roba in casa. Se le mie giornate erano tranquille e senza frustrazioni la dieta procedeva. In caso contrario, a causa dello stato emozionale confuso, si trasgrediva. Ritorna quindi in riga. Confrontati con la terapeuta, caccia fuori le emozioni. Confrontale.
Mamma mia, una battaglia immane.
Ma dovevo vincere, non importa quante sconfitte avrei incontrato, dovevo vincere contro il mio nemico che ancora non conoscevo ma che sapevo esistesse perché ne percepivo costantemente la presenza.
Inoltre il mio caratterino presuntuoso non permetteva di prendere la discesa.
Ma la prima fase, l’impatto duro, alla fine, con la perseveranza iniziò a portare dei risultati.
E un po’ di Kg iniziarono a sparire.