Era il 2017 l’anno in cui ho battuto il mio record di peso corporeo. Il Top dei Top, certificato poi nel 2018.
Le cause erano molteplici, ma nella mia testa era successo tutto a causa degli altri. Trovare gratificazione nel cibo era la soluzione perfetta per non affrontare tutto il resto (ma ci arriveremo).
Me ne fregavo dei rischi alla salute, l’isolamento in cui mi ero rinchiuso era la mia fortezza. Il cibo e le abbuffate mitigavano tutte le emozioni.
Ero soddisfatto di come vivevo ma molto spesso (quando dovevo comprare nuovi abiti) mi iniziavo a porre domande. Voglia di fare zero. Le idee erano tante, ma in uno stato di torpore e di stanchezza cosa credi di poter realizzare? Si tirava ad andare avanti.
Qualcuno mi faceva velatamente capire che dovevo fare qualcosa ma erano parole al vento. Le avevo provate tutte (secondo me) e non c’era nulla da fare.
Non riuscivo a smettere di mangiare. Alternavo diete di qualche settimane ad abbuffate che ristabilivano il peso corretto. Questa lotta era talmente stancante che mi toglieva le poche energie rimaste.
Mi ero totalmente abbandonato al fato.
Vita isolata, paura del giudizio degli altri, difficoltà a muoversi, costretto a comprare vestiti che non rispecchiavano i miei gusti. Affannavo a salire le scale, a lavorare e faticavo a concentrarmi.
Insomma ero alla fine ed avevo perso ogni speranza.
La tragedia si avvicinava.